Giu 11
Empatia affettiva e cognitiva, e la cura empatica.
In empatia: 
In psicologia si distinguono l’empatia affettiva che è la capacità di condividere o “simulare” dentro di sè lo stato d’animo altrui e l’empatia cognitiva che riguarda la comprensione concettuale degli stati mentali degli altri. Queste due facoltà portano alla cura empatica che è quel sentimento di sollecitudine verso chi è in uno stato di bisogno e/o sofferenza che porta ad agire per alleviarne il disagio.
Diversamente dalle altre facoltà mentali, quella associata all’empatia interessa varie aree del cervello che sono coinvolte nella partecipazione affettiva alla sofferenza altrui. Aree ben distinte da quelle che intervengono quando sopraggiunge un sentimento di cura e protezione verso la persona con cui si empatizza.
Empatia affettiva e cura empatica devono però essere separate perché uno stato di empatia particolarmente forte e/o protratto nel tempo verso la persona sofferente, può generare sentimenti di fuga come il burnout,. Il burnout è un meccanismo psicologico di difesa che sovente si traduce in comportamenti improntati a insensibilità e indifferenza, che si manifestano con una certa frequenza nei professionisti della cura (care givers) come medici ed infermieri.
I circuiti dei meccanismi cerebrali preposti all’empatia sono stati individuati da un gruppo di neuroscienziati dell’Università del Colorado a Boulder dove Yoni K. Ashar e colleghi hanno studiato le reazioni di oltre 200 soggetti mediante risonanza magnetica funzionale, mentre ascoltavano il racconto di storie vere empaticamente coinvolgenti . >|<
Riferimenti bibliografici:
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