Elemento centrale del mio pensiero come di Carl Rogers candidato al premio Nobel e creatore della terapia centrata sulla Persona, è la fiducia nella “tendenza attualizzante“.
E’ un sistema propulsore, una forza motrice che motiva e porta l’individuo ad affrontare le difficoltà e a condurlo ad una crescente autonomia, maturità e realizzazione.
È una tendenza ad ottimizzare tutte le potenzialità già insite in un organismo vivente, sia esso Persona, animale o pianta. E’ una spinta verso l’adattamento, la crescita, la salute, verso, cioè, quella che si definisce realizzazione di sé, con un continuo “ascolto e riadattamento” omeostatico fra l’individuo e il suo organismo. È un’energia presente in ogni essere vivente che racchiude una tenace volontà a vivere, a conservarsi, ad esplorare l’ambiente modificandolo se necessario per migliorarlo e migliorarsi.
OSTACOLI ALLA TENDENZA ATTUALIZZANTE:
La tendenza attualizzante è ostacolata dall’attivazione di processi psichici di difesa disfunzionali al suo sviluppo quando si sono assimilati costrutti, idee, pensieri, sentimenti, valori altrui o dovuti anche al vivere in un ambiente ostile. Tutto questo porta la Persona ad una tensione ed ansia che tendono a bloccare quelle spinte funzionali alla sua realizzazione e crescita. La Persona perde così il contatto con sé e con la sua autenticità, diventando incongruente con se stessa, come se avesse perduto la bussola che la possa guidare nel territorio delle sue esperienze.
Per Rogers è il Cliente il centro del processo terapeutico. Nella relazione terapeutica è lo psicoterapeuta che conduce questa sorta di danza per far acquisire quell’armonia ed equilibrio necessari alla sua crescita. Nessuno meglio del Cliente conosce il territorio delle proprie esperienze ma del quale ha perso i riferimenti. Al terapeuta il compito di esserne una sorta di bussola, che gli permetta di ritrovar la direzione in quel territorio, col Cliente che riesce a riappropriarsi di quelle innate risorse, che sono racchiuse nella tendenza attualizzante. Tutto questo gli permetterà di promuovere, ritrovare e sviluppare salute e benessere, ed essere quello che realmente è.
(Laura, Psy Dr)
Rif. bibliografici:
Rogers, C.R. (1942) Counseling and psychotherapy, Houghton Mifflin Company, Boston MA, trad. it. Psicoterapia di consultazione, ed. Astrolabio, Roma, 1971.
Rogers, C.R. (1951) Client Centred Therapy, Houghton Mifflin Company, Boston MA, trad. it. Terapia centrata sul cliente, ed.La Meridiana, Bari, 2007.
Rogers, C.R. (1961) On becoming a person: A Therapist’s View of psychotherapy Houghton Mifflin Company, Boston MA, trad. it. La terapia centrata sul cliente, ed. Martinelli, Firenze, 1970.
Rogers, C.R. (1980) A Way of Being, Boston, Ma. Houghton Mifflin Co. trad.it. Un Modo di Essere, Martinelli , Firenze, 1983.
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e quando sei sempre fregato dalla gente e perdi la fiducia che si fa?
Al di la che nella vita si possano incontrare persone più o meno raccomandabili, quel “sempre” che hai scritto mi fa riflettere. Se sempre è andata così allora mi chiederei quali siano i presupposti per i quali si tenda a ritrovarsi nelle medesime condizioni. Come mai non si riesca a tutelarsi in tempo prima di subire danni, proprio perché reduci da situazioni simili del passato. Sembra quasi che più o meno inconsciamente, tendiamo a reiterare usuali atteggiamenti, ignorando quei segnali che potrebbero in qualche modo metterci sull’avviso per proteggersi. Se perdessimo totalmente la fiducia, non ci potremmo relazionare neppure in rapporti giornalieri, sporadici e più superficiali come quelli con un negoziante perché ci sentiremmo “sempre” minacciati di prendere una “fregatura”.
Ciao Laura,
a proposito di “Essere quel che si è”, vorrei chiederti un chiarimento per quanto riguarda l’incoerenza degli individui. Il perchè arrivano ad essere così, creando confusione soprattutto nella mente dei bambini, il cui punto di riferimento è l’adulto; e negli adulti la perdita di fiducia perchè “non sono quel che sono”! Ti ringrazio e a presto. Beatrice
Grazie a te, Beatrice 🙂
Molto spesso ciò che può risultare incoerente per noi, non lo è per gli altri e viceversa. Senza dimenticare che ci sono diversi gradi di incoerenza. Quasi sempre è un meccanismo di difesa. Durante la nostra crescita abbiamo assimilato ed appreso per imitazione, tutta una serie di costrutti, valori, aspettative, desideri altrui che da adulti possono andare a confliggere con le nostre vere aspirazioni, desideri, indole e “tendenza attualizzante”.
Hai sottolineato un punto importante parlando di bambini, adulti e fiducia. La fiducia è il primo sentimento che si sviluppa già nel neonato attraverso “quell’abbraccio” di chi lo tiene e se ne prende cura. Se questo “abbraccio” non sarà soffocante, ambivalente, mancante o del tutto assente ma saldo e amorevole e che risponda a quei bisogni e necessità per renderlo un adulto autonomo, capace e indipendente, riuscirà a fare di quel neonato un adulto che avrà fiducia in se stesso, nelle sue capacità e conseguentemente nel prossimo.
Nel tuo commento, hai osservato giustamente della confusione che l’incoerenza degli adulti può generare nei bambini, proprio perché sono il principale punto di riferimento ed i bambini non hanno ancora sviluppato quegli strumenti necessari per una corretta valutazione al riguardo.