Chi sono

 Dott. Laura De Pasquale

Psicologa clinica e Psicoterapeuta umanista-rogersiana (The Centred-Person Approach). Gerontologa e Sessuologa. 

Promotrice in scienza e coscienza, del benessere psicofisico, emotivo e relazionale della Persona, del gruppo e Animali d’affezione.

                  Caregiver, Counsellor & Coach,

Independent scholar in Neuroscience, Body Language Reader & Predictive Profiler.

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Cenni biografici

Conseguita la Laurea Magistrale in Psicologia Clinica all’Università degli Studi di Firenze, superato l’Esame di Stato ed ottenuta l’abilitazione alla professione, il passo successivo era diventare psicoterapeuta. Fra le tante valide scuole di specializzazione ne cercavo però una che fosse più affine al mio sentire. Le tante esperienze vissute negli anni mi avevano insegnato che l’empatia è una dote, un valore aggiunto, una caratteristica che può permettere di comprenderci meglio l’un l’altro, con relazioni qualitativamente più propositive, appaganti e positive. Nell’immediato fu infatti il termine “empatia” che mi fece scegliere quella d’orientamento Umanista Rogersiano ACP (approccio centrato sulla Persona). Per Carl Rogers, suo fondatore e insignito del premio Nobel per la pace, l’empatia è una delle principali condizioni necessarie e sufficienti per una relazione/comunicazione efficace fra lo Psicoterapeuta e il Cliente permettendo a questi un cambiamento costruttivo.

In questo caso l’empatia non deve essere scambiata per immedesimazione. Uno psicoterapeuta del mio orientamento sa bene che se durante la seduta, si immedesimasse nel Cliente per avergli risvegliato esperienze personali ed assai simili alle sue, si  “inquinerebbe” quello che in psicologia si chiama “Setting interiore“. Lo Psicoterapeuta, portando all’interno della relazione terapeutica emozioni e sentimenti che appartengono più alla sfera delle sue esperienze personali, trascenderebbe quel confine necessario per mantenersi ben centrato sul Cliente e le sue istanze emotive. Questo, distogliendolo, gli farebbe perdere di vista quelle parti essenziali per promuoverne il processo di guarigione.

Le altre condizioni necessarie e sufficienti per Rogers sono: la trasparenza/congruenza, ovvero quel che lo psicoterapeuta è, relativamente a quello che sente per il Cliente e che conseguentemente gli permetta la terza condizione, quella di una considerazione positiva e incondizionata. Una piena comprensione delle motivazioni dell’agire del Cliente e che, in taluni casi, non significa però condivisione/approvazione, ma un riportar quest’ultimo a quel senso di responsabilità che attiene alla libertà di scelta, di autodeterminarsi con la necessità di riconoscere quanto sia peculiare il rispetto di se stessi e dell’Altro. Questo promuove la propria crescita e sviluppo in virtù della “tendenza attualizzante” .

Il mio orientamento psicoterapeutico può essere definito più una disciplina che una serie di metodi e tecniche appartenenti invece ad altri approcci psicoterapeutici più direttivi  “tout court”. Una disciplina la nostra che necessita di un continuo monitoraggio delle proprie emozioni rispetto a quelle di chi si è rivolto a noi per cercare aiuto e supporto. La “non direttività” non significa però passività o accondiscendenza tacita di un ascolto passivo. Significa invece un ascolto attivo che va al di là delle parole essendo motivato dalla volontà di un profondo coinvolgimento con il cuore e con la mente per quello che l’Altro è e per quello che di sè racconta. Una volontà a comprendere per vedere/sentire il mondo attraverso i suoi occhi. Con quel suo sentire emozionale intrecciate alle idee di riferimento, dove l’ascolto e la partecipazione riconoscono la sua esclusiva unicità. 

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